Approccio anteriore e posteriore alla colonna cervicale - 05/07/11
Riassunto |
La colonna cervicale può essere raggiunta da diverse angolature, a seconda del tipo di patologia e del suo livello. Per l'esposizione anteriore del tratto superiore della colonna cervicale si utilizzano l'approccio transorale, retrofa-ringeo anteriore e laterale, mandibolare e da divisione linguale. Le principali indicazioni sono biopsie, tumori, ascessi e lussazioni C2-C2. Questi interventi tecnicamente impegnativi si associano a un'alta incidenza di complicanze, come infezione o paralisi nervosa. Si può raggiungere una lesione della giunzione cervicotoracica per via trans-sternale. Frequenti complicanze di questo accesso sono rappresentate da danno vascolare, ematomi retrosternali, asfissia. L'accesso antero-laterale è indicato per la patologia a carico dei corpi vertebrali e dei dischi da C2-C3 fino a C1-T1. Con un'estensione prossimale e distale, questa metodologia consente un accesso a tutti i livelli della colonna cervicale. Bisogna porre attenzione a evitare lesioni del nervo laringeo ricorrente, del nervo ipoglosso e delle strutture vascolari e viscerali. L'approccio posteriore, che consente l'accesso all'osso occipitale e agli elementi posteriori della colonna vertebrale, è indicato in caso di fusione, decompressione midollare, per la riduzione e stabilizzazione delle instabilità vertebrali. Le complicanze dell'approccio posteriore sono dovute a lesione dell'arteria vertebrale o degli elementi nervosi.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : colonna vertebrale, colonna cervicale, approcci chirurgici, approccio transorale, giunzione cervicotoracica, approccio retrofaringeo, regione occipitocervicale, approccio cervicale anteriore, approccio cervicale posteriore
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