Discectomia cervicale percutanea - 05/07/11
Riassunto |
La discectomia percutanea mini-invasiva per le ernie discali con radicolopatia, se conforme a un preciso protocollo, ha confermato il suo ruolo d'intervento non distruttivo, esente da pericoli, nonostante la vicinanza a strutture vitali. Può essere eseguita su un paziente in day-surgery, ed è più sicura ed efficace della discectomia cervicale anteromediale. La percentuale di successi, in 170 pazienti seguiti in media per 37 mesi (da 1 a 13 anni), è stata del 92%. Non si sono verificate complicanze perioperatorie, in particolare lesioni esofagee o ematoma, in una serie di 227 interventi. La discectomia cervicale percutanea amplia le indicazioni dell'approccio cervicale percutaneo e può diventare, in futuro, il trattamento elettivo, in quanto consente l'ablazione diretta dell'ernia e diminuisce le complicanze gravi.
I più importanti vantaggi di questa tecnica sono: assenza di sanguinamelo epidurale, di fibrosi periradicolare postoperatoria, d'instabilità, di cifosi postoperatoria, di complicanze a livello della sede donatrice, di migrazione o di collasso dell'innesto. L'ablazione dell'ernia con trephine invertito, pinze, e forse con un laser endoscopia Ho-YAG, comporta una significativa riduzione della percentuale di complicanze rispetto alla chirurgia aperta, e un miglior rapporto costo-efficacia.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : colonna vertebrale, ernia discale cervicale, discectomia cervicale percutanea, discectomia endoscopia laser, chirurgia mini-invasiva, chirurgia endoscopia, intervento su paziente esterno, nevralgia cervicobrachiale
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