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Tremori - 01/01/01

[17-010-A-10]
Charles Pierre Jedynak : Praticien hospitalier, ancien interne des hôpitaux de Paris.
Jean-Luc Truelle : Professeur, chef du service de neurologie.
Philippe Graveleau : Praticien hospitalier, ancien interne, ancien chef de clinique
Hôpital Foch, 40, rue Worth, BP 36, 92151  Suresnes cedex France

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

«I tremori sono caratterizzati da oscillazioni ritmiche involontarie che spostano tutto il corpo o una sua parte attorno alla posizione di equilibrio » (Déjerine [26]). La definizione proposta da Gresty e Findley nel 1984 [43] è leggermente differente: «un movimento ritmico di una parte del corpo... questa situazione implica una periodicità del movimento relativamente fissa e un'ampiezza ed una morfologia in una certa misura invariabili per un tempo prolungato». Sulla base della fisiopatologia, della localizzazione, della frequenza, vengono attribuite differenti definizioni ad attività motorie periodiche, che tuttavia rientrano nel quadro di queste definizioni. Sulla base di argomentazioni fisiopatologiche, sono esclusi dal quadro dei tremori il brivido di origine muscolare, la trepidazione epilettoide, l'epilessia parziale continua.

Un'attività periodica è definita tremore o assume un'altra denominazione a seconda della localizzazione. La mano e la voce tremano; le oscillazioni oculari sono nistagmiche; le attività periodiche del velo palatino, del tronco, dell'addome e del diaframma sono miocloniche.

La frequenza è un elemento di discriminazione. Oltre i 3 Hz, un'oscillazione non è più considerata un tremore. Infine, la terminologia francofona definisce come ipercinesia o discinesia i tremori caratterizzati da ampiezza elevata. Il tremore viene definito mioclonia quando le contrazioni muscolari che lo compongono sono brevi e si ripetono ad intervalli regolari, e quando le attività muscolari sono sincrone su una coppia muscolare agonista-antagonista.

Indipendentemente dall'approccio scelto (elettrofisiologico, biochimico o anatomopatologico) la fisiopatologia dei tremori è caratterizzata dalla persistenza di molte zone d'ombra. La nosografia clinica, rimane il miglior mezzo di classificazione.



Parole chiave : tremore attitudinale, tremore essenziale, morbo di Wilson, malattia di Parkinson, tremore d'azione, mioclonie

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