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Sindrome frontale - 01/01/01

[17-036-A-10]
Christian Derouesné : Professeur, consultant
Service d'urgences cérébrovasculaires, groupe hospitalier Pitié-Salpêtrière, 47-83, boulevard de l'Hôpital, 75651 Paris cedex 13 France
Serge Bakchine : Professeur, chef du service de neurologie
Centre hospitalier régional universitaire de Reims, 23, rue des Moulins, 51100 Reims  France

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

La semeiologia delle lesioni dei lobi frontali vede predominare i disturbi del comportamento e i disturbi neuropsicologici. Si distinguono, attualmente, cinque circuiti frontali sottocorticali l'alterazione dei quali produce una semeiologia specifica benché, nella maggior parte dei casi, le lesioni frontali non siano limitate ad uno solo di questi circuiti.

I disturbi del comportamento assumono due aspetti principali: una sindrome di disinibizione e una sindrome di apatia. Il mancato riconoscimento dei disturbi, la presenza di elementi ossessivo-compulsivi e la dipendenza dal contesto sono ugualmente suggestivi di un interessamento frontale.

Le manifestazioni neuropsicologiche comprendono l'insieme delle funzioni superiori (attenzione, memoria, linguaggio, percezione, movimenti gestuali). Ma queste vengono dominate dalla sindrome aprassica: aterazioni della capacità di pianificazione, di giudizio e decisionale, di autocontrollo e di flessibilità.

Le manifestazioni neurologiche sono in secondo piano, dominate dai disturbi dell'organizzazione gestuale, dell'oculomotricità, dal riflesso di prensione e dalla liberazione dei riflessi arcaici, da disturbi sfinterici.

La lesione dei circuiti dorsolaterali si manifesta con apatia, aprassia e dipendenza dal contesto (comportamenti di utilizzazione e di imitazione), mancanza di flessibilità (perseverazioni), la lesione dei circuiti orbitofrontali, si estrinseca principalmente con una sindrome di disinibizione comportamentale. La lesione del giro cingolato anteriore si manifesta con apatia, disturbi dell'attenzione e deficit delle risposte d'inibizione nei test go-non-go. La lesione della corteccia premotoria induce problemi di organizzazione dinamica del movimento (faccia esterna), una negligenza motoria e una paralisi controlaterale del viso (area motoria supplementare), disturbi oculomotori (area 8 superficie laterale).

La lesione dei lobi frontali è particolarmente frequente nelle malattie degenerative corticali (demenze frontotemporali, demenza a corpi di Lewy) e sottocorticali (malattie di Steele, Richardson e Olszewski, di Parkinson, di Huntington), nei tumori e nei traumi cranioencefalici. La disfunzione dei lobi frontali sembra giocare un ruolo determinante in alcune malattie psichiatriche come la schizofrenia, i disturbi ossessivo-compulsivi e la depressione.



Parole chiave : lobi frontali, disinibizione, afasia, apatia, aprassia, neglect

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