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Riassunto

Il riscontro di una gravidanza in una paziente portatrice di tumore cerebrale, oppure la diagnosi ex novo di tumore cerebrale durante una gravidanza sono due circostanze rare. Tuttavia, i problemi posti da queste due possibili situazioni sono numerosi e di difficile risoluzione. È possibile classificarli in capitoli: il primo è teorico e tratta le conseguenze oncobiologiche dello stato gravidico: edema perilesionale, immunotolleranza dello stato gravidico che riduce le difese dell'ospite nei confronti dello sviluppo tumorale, induzione della proliferazione o della trasformazione di lesioni stabili; il secondo è pratico: quali sono i problemi diagnostici, per eccesso o per difetto, che la gravidanza può comportare, entro quali limiti questa situazione clinica cambia la condotta diagnostica e la gestione delle manifestazioni sintomatiche delle lesioni tumorali? Il terzo capitolo schematizza le patologie oncologiche specificamente ascrivibili al periodo gravidico: metastasi di tumori trofoblastici, tumori cerebrali del feto, quadri di ipertensione endocranica benigna; infine, il quarto capitolo prende in considerazione le conseguenze dello stato gravidico sui trattamenti neuroncologici e quelle dei tumori endocranici sull'andamento del parto.

In circostanze cliniche di tal difficoltà, i problemi devono essere fronteggiati «caso per caso». Le decisioni da affrontare sono diverse e assai gravose: interruzione terapeutica della gravidanza, inizio di un trattamento neurochirurgico o radioterapico (l'uno e l'altro possibilmente iatrogeni per il feto); oppure, al contrario, parto prematuro, con tutte le conseguenze che la prematurità comporta per il bambino, ecc. Queste decisioni danno adito a rischi legati alla sopravvivenza, problemi esistenziali e interrogativi di tipo etico. Solo in base a una valutazione ponderata di queste tre componenti, il medico sarà in grado di assicurare una gestione ottimale delle sue pazienti.

Parole chiave : tumori cerebrali, gravidanza, gliomi

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