Fistole arterovenose durali endocraniche - 01/01/04
J.-P. Saint-Maurice : (Chef de clinique-assistant des Hôpitaux)
R. Chapot : (Praticien hospitalier)
J.-J. Merland : (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
Service de neuroradiologie et d'angiographie thérapeutique, hôpital Lariboisière, 2, rue Ambroise-Paré, 75475 Paris cedex 10 France
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Riassunto |
Si definiscono fistole arterovenose durali endocraniche le comunicazioni arterovenose localizzate nello spessore della dura madre del cranio, soprattutto in corrispondenza di un seno durale. Rappresentano circa il 15% di tutte le alterazioni arterovenose endocraniche; sono vascolarizzate da arterie durali di solito provenienti dalle arterie carotidi esterne; nell'adulto si manifestano dopo i quarant'anni e vengono considerate lesioni acquisite. La diagnosi può essere posta in presenza di segni relativamente benigni: acufene pulsante per le fistole del seno laterale, chemosi e diplopia per quelle del seno cavernoso. La diagnosi può anche esser fatta grazie ad una complicanza neurologica centrale: ipertensione endocranica, emorragia subaracnoidea, mielopatia o quadro di demenza. Il rischio neurologico di una fistola durale è legato al tipo di drenaggio venoso: la fistola non comporta rischi se il suo drenaggio è assicurato da un seno che raggiunge liberamente la vena giugulare ipsilaterale; al contrario, il rischio di interessamento neurologico compare se il drenaggio refluisce in un altro seno o in una vena leptomeningea. L'arteriografia cerebrale risulta spesso necessaria alla diagnosi; il trattamento praticato di solito è quello endovascolare.
Parole chiave : Fistola arterovenosa, Dura madre, Embolizzazione
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