Riassunto

Il prolasso genitale è un'entità anatomo-clinica che consiste in un cedimento dei sistemi di sostegno e di sospensione degli organi pelvici della donna i quali fuoriescono attraverso l'orifizio vulvovaginale. È possibile osservare tutte le varianti, che vanno da un'alterazione anatomica minore (non invalidante o associata a segni funzionali non legati al prolasso) ad un prolasso totale esteriorizzato nella forma classica. Alla fuoriuscita degli organi pelvici possono associarsi disturbi funzionali urinari, come un'incontinenza urinaria che costituisce a volte il principale o unico motivo della visita, o disturbi funzionali anorettali, come stipsi o incontinenza anale.

Il trattamento del prolasso conclamato resta essenzialmente chirurgico. Si tratta di una chirurgia di ricostruzione anatomica ma anche, e soprattutto, di una chirurgia funzionale. L'indicazione viene quindi posta in funzione dell'atteso miglioramento dello stato di benessere, valutato rispetto al rischio dell'atto operatorio e alla possibilità di disturbi funzionali postoperatori. L'intervento non è mai urgente e dev'essere preceduto da un'informazione completa della paziente, nonché da un periodo di riflessione; si deve inoltre essere in grado di rifiutare o sconsigliare un atto operatorio in una paziente incerta o con scarsi disturbi funzionali.

Al fine di semplificare l'argomento, che riguarda una patologia complessa, in quest'articolo ci si limiterà solo allo studio del prolasso, senza rivedere in dettaglio la fisiopatologia e il trattamento dei disturbi funzionali ad esso associati. Si inizierà con un accenno all'anatomia prima di affrontare la fisiopatologia, l'eziologia e l'epidemiologia del prolasso.

Parole chiave : prolasso genitale, chirurgia del prolasso

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