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Infecciones parasitarias del intestino - 07/07/14

[4-0550]  - Doi : 10.1016/S1636-5410(14)68149-6 
P. Bourée a, b  : Professeur au collège de médecine
a Consultation des maladies tropicales, Institut Alfred-Fournier, 25, boulevard Saint-Jacques, 75014 Paris, France 
b Service de parasitologie, hôpital Cochin, 27, rue du Faubourg Saint-Jacques, 75014 Paris, France 

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Riassunto

En lo que se refiere al continente europeo, las parasitosis intestinales son afecciones muy frecuentes del tubo digestivo, sobre todo en personas que han viajado a países de ultramar. Sin embargo, dado que algunas de estas afecciones son cosmopolitas, también hay que pensar en ellas cuando se trata de pacientes que no han salido de Europa. Los trastornos digestivos provocados por diversas parasitosis suelen ser inespecíficos y poco orientadores, como dolores abdominales difusos o limitados (epigastralgias), diarrea, náuseas y vómitos. Con todo, algunos síntomas (prurito anal nocturno) permiten orientarse hacia un parásito en especial (oxiuros). El estudio parasitológico de las heces (observación directa y concentraciones) es el elemento clave del diagnóstico. Conviene repetirlo al menos tres veces para evitar los períodos negativos. Para algunos parásitos es indispensable efectuar pruebas más específicas: cinta adhesiva anal (oxiuros, Taenia), método de extracción de Baermann (Strongyloides stercoralis), aspiración de líquido duodenal (Giardia, duela), frotis de materia fecal (Cryptosporidium, Microsporidium), rectoscopia con hisopado rectal (amebas). Hace algunos años, cada parásito, incluso cada subespecie (como Ancylostoma y Necator), necesitaba un tratamiento específico. Hoy en día, los medicamentos antiparasitarios, derivados imidazólicos como el flubendazol y el albendazol, son de amplio espectro y los tratamientos cortos son más fáciles de observar.

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Palabras clave : Parásitos intestinales, Amebas, Tenia, Áscaris, Anquilostomas, Esquistosomas


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