Il trattamento conservativo del piede torto varo equino è riconosciuto da tutte le equipe di ortopedici pediatrici come una necessità immediata, urgente e ineludibile. Questa gestione comprende, tuttavia, delle realtà molto diverse: ogni equipe ha i suoi principi, spesso molto diversi o, anche, contraddittori, in particolare in materia di contenzioni. La metodica funzionale, la metodica che utilizza gessi successivi e la metodica mista con manipolazioni e stecche hanno, tuttavia, gli stessi obiettivi fondamentali: fare in modo di dover operare il minor numero possibile di piedi torti; se la chirurgia è necessaria, bisogna fare in modo che essa sia limitata. Per le equipe che hanno al loro interno dei fisioterapisti specializzati, le manipolazioni e le contenzioni si impongono fin dalla nascita come un'urgenza. Tuttavia, per la giovane generazione di ortopedici pediatrici, posta di fronte ai problemi di organizzare una nuova equipe poco esperta e alla mancanza di risultati soddisfacenti, la tendenza è di accantonare progressivamente una metodica funzionale dai risultati pienamente riconosciuti ma che richiede molto tempo per la sua attuazione, per lasciare maggiore spazio a una metodica più facilmente riproducibile, meno costosa e ampiamente sostenuta da Ponseti e dai suoi seguaci: la metodica che utilizza gessi successivi. Questo articolo tenterà di placare i dibattiti annoiati o appassionati che persistono tra le diverse equipe impegnate nel trattamento del piede equino, dimostrando che, tra tutte queste tecniche, è interessante arrivare a rilevare chiaramente più consenso che disaccordo.