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Trastornos de la motilidad esofágica - 06/05/15

[4-0465]  - Doi : 10.1016/S1636-5410(15)70946-3 
S. Roman a, b, c , F. Mion a, b, c
a Explorations fonctionnelles digestives, Hospices Civils de Lyon, Hôpital Édouard-Herriot, 5, place d'Arsonval, 69437 Lyon cedex 03, France 
b Université Claude-Bernard Lyon-1, 43, boulevard du 11-Novembre-1918, 69100 Villeurbanne, France 
c LabTau, Inserm 1032, 151, cours Albert-Thomas, 69424 Lyon cedex 03, France 

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Riassunto

Los trastornos de la motilidad esofágica se manifiestan por disfagia y/o dolores torácicos. El estudio inicial incluye una endoscopia esofagogastroduodenal y, si existen dolores torácicos, una evaluación cardíaca. La manometría esofágica es la prueba clave, ya que permite identificar la naturaleza del trastorno de motilidad. El tránsito esofagogastroduodenal desempeña su papel en la apreciación de la repercusión de los trastornos de la motilidad sobre el vaciamiento esofágico. La acalasia es el trastorno de la motilidad esofágica mejor caracterizado. Se trata de un defecto de la relajación de la unión gastroesofágica asociado a la falta de contracción normal del esófago durante la deglución. Se debe a la pérdida de los plexos nerviosos inhibidores a nivel esofágico. El tratamiento se basa en la supresión de la obstrucción funcional de la unión gastroesofágica mediante dilatación endoscópica o mediante miotomía quirúrgica o endoscópica. Los trastornos hipertensivos de la motilidad esofágica incluyen los espasmos esofágicos, el «esófago en martillo neumático» y el «esófago en cascanueces». Estos tipos de trastorno pueden ser secundarios a un obstáculo en la unión gastroesofágica, a reflujo gastroesofágico (RGE), a esofagitis eosinofílica o ser idiopáticos. El tratamiento se orienta a disminuir el vigor de las contracciones farmacológicamente (derivados nitrados, inhibidores cálcicos, a veces antidepresivos) o mediante inyección de toxina botulínica en el esófago o, en casos infrecuentes, con una miotomía. Además, los trastornos hipotensivos de la motilidad (ausencia de peristaltismo, peristaltismo intermitente, hipoperistaltismo) son los problemas más frecuentes de la motilidad. Sin embargo, su significado clínico es incierto y se asocian más frecuentemente al RGE que a la aparición de disfagia. Su tratamiento es difícil ante la ausencia de procinéticos esofágicos.

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Palabras clave : Manometría esofágica, Acalasia, Espasmos esofágicos, Esófago en martillo neumático, Hipoperistaltismo


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